I benefici cognitivi della terapia con Galantamina persistono per almeno 36 mesi nei pazienti con malattia di Alzheimer , forma lieve-moderata
La malattia di Alzheimer è causa di un progressivo declino cognitivo e funzionale negli anni.
Sebbene gli inibitori della colinesterasi si siano dimostrati efficaci negli studi di breve durata ( 3-6 mesi ), poco si conosce sulla terapia a lungo termine.
Lo scopo dello studio è stato quello di valutare gli effetti cognitivi a lungo termine della Galantamina , assunta in modo continuativo per 36 mesi dai pazienti affetti da malattia di Alzheimer.
Sono stati arruolati 194 pazienti affetti da malattia di Alzheimer ,in forma lieve-moderata, ai quali è stata somministrata Galantamina o placebo, in doppio cieco, per un periodo superiore a 36 mesi.
I pazienti trattati con Galantamina in modo continuativo per 36 mesi hanno presentato un aumento medio di 10.2 punti in una sottoscala cognitiva dell’Alzheimer's Disease Assessment Scale–11-item ( una riduzione di circa il 50% del declino cognitivo previsto per i pazienti non trattati farmacologicamente ).
Quasi l’80% dei pazienti trattati con Galantamina in modo continuo fino a 36 mesi sembra aver ricevuto benefici cognitivi.
Il declino cognitivo oltre i 36 mesi di terapia con Galantamina è stato, sostanzialmente, inferiore a quello previsto per i pazienti non trattati, affetti da demenza di entità da lieve-moderata.
I benefici cognitivi della terapia con Galantamina sembrano perdurare per almeno 36 mesi, indicando che il farmaco rallenta la progressione clinica della malattia di Alzheimer.( Xagena2004 )
Raskind M A et al, Arch Neurol 2004; 61: 252-256
Neuro2004 Farma2004
Indietro
Altri articoli
Dieta MIND e dieta mediterranea per il ritardo neurodegenerativo nella malattia di Alzheimer
La dieta può ridurre il rischio di demenza da Alzheimer e rallentare il declino cognitivo, ma la comprensione dei meccanismi...
Lecanemab nella malattia di Alzheimer precoce
L'accumulo di beta-amiloide aggregata solubile e insolubile ( A-beta ) può avviare o potenziare i processi patologici nella malattia di...
Donanemab nella malattia di Alzheimer sintomatica precoce: studio TRAILBLAZER-ALZ 2
Esistono trattamenti efficaci limitati per la malattia di Alzheimer. Sono stati valutati l'efficacia e gli eventi avversi di Donanemab, un...
Malattia di Alzheimer ed epilessia
Studi osservazionali hanno suggerito una relazione bidirezionale tra la malattia di Alzheimer ( AD ) e l'epilessia. Resta tuttavia dibattuto...
Sicurezza ed efficacia di Semorinemab nella malattia di Alzheimer da lieve a moderata: studio Lauriet
L'accumulo di grovigli neurofibrillari di proteina tau nella malattia di Alzheimer è correlato al declino cognitivo. Le immunoterapie anti-tau sono...
Solanezumab nella malattia di Alzheimer preclinica
Gli studi su anticorpi monoclonali mirati a varie forme di amiloide in diversi stadi della malattia di Alzheimer hanno avuto...
Gantenerumab nella malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli anticorpi monoclonali che prendono di mira l'amiloide-beta ( A-beta ) hanno il potenziale di rallentare il declino cognitivo e...
Anomalie di imaging correlate all'amiloide in due studi di fase 3 che hanno valutato Aducanumab nei pazienti con malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli studi clinici randomizzati di fase 3 EMERGE ed ENGAGE su Aducanumab ( Aduhelm ) forniscono un solido set...
Lieve deterioramento cognitivo con corpi di Lewy o con malattia di Alzheimer, progressione a demenza
Per determinare se il deterioramento cognitivo lieve con corpi di Lewy o il deterioramento cognitivo lieve con malattia di Alzheimer...
Sicurezza ed efficacia del Pioglitazone per ritardare il deterioramento cognitivo nelle persone a rischio di malattia di Alzheimer: studio TOMMORROW
L'identificazione delle persone a rischio di deterioramento cognitivo è essenziale per migliorare il reclutamento negli studi di prevenzione secondaria della...